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Contratti di lavoro a tempo indeterminato

Il Contratto a tempo indeterminato è inserito nel del sistema del lavoro quale rapporto lavorativo di base tra lavoratore e datore. E' inteso infatti quale rapporto di prestazione d'opera di lavoro che, passato un periodo di prova, viene convertito in una assunzione senza scadenza o termine. Questo contratto stabilisce le condizioni della prestazione lavorativa, gli obblighi e i diritti di imprenditori e lavoratori.


La normativa fissa l’orario a tempo pieno a 48 ore settimanali ma contratti nazionali di lavoro hanno ridotto questo limite a 40 ore settimanali nei settori industriali e commerciale e 36 ore nel pubblico impiego. Nel contratto a tempo indeterminato non è fissata a priori la durata della prestazione.

Prima che contratto diventi definitivo è tuttavia concesso alle parti un periodo di prova, durante il quale il contratto può essere rescisso da entrambe le parti in qualsiasi momento. La durata del di tale periodo deve risultare da atto scritto (normalmente sulla lettera di assunzione e dev'essere contstuale all'inizio del rapporto di lavoro). Questo periodo non può essere superiore a:

• 6 mesi per i dirigenti e gli impiegati di 1a categoria;
• 3 mesi per gli impiegati delle altre categorie;
• 1 mese per le categorie speciali;
• 15 giorni per gli operai;
• 2 mesi per gli apprendisti.

Se l'interruzione del periodo di prova è dovuta a malattia o a infortunio, molti contratti offrono al lavoratore la possibilità di completare il periodo di prova in un secondo momento.

Nel caso in cui il licenziamento avvenga durante il periodo di prova il datore di lavoro non è tenuto a motivarlo.